Chi Siamo
HYDRO HUNTER si occupa di ricerca nel sottosuolo, utilizzando Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto ad ala fissa e multi-rotore, innovativi nelle funzionalità e all’avanguardia in termini di tecnologia impiegata, per applicazioni in ambito professionale ad altissimo livello
per la ricerca di: acqua attraverso l’individuazione di falde idriche dolci e termali, fratture, faglie, frane, reperti archeologici, tesori nascosti, discariche abusive sotterrate e terreni con determinate caratteristiche.
Il progetto nasce dalle esperienze di professionisti attivi nel settore geofisico, informatico ed aeronautico, che hanno in comune la passione per lo sviluppo tecnologico. All’interno del laboratorio di produzione sono stati introdotti sofisticati componenti elettronici, per la produzione di sensori e componenti elettronici per gli specifici droni stessi. Siamo riusciti a far nascere il sistema Poseidon.
Ciò permette all’ HYDRO HUNTER di essere presente sul mercato con la sensoristica e gli APR (Aeromobile Pilotaggio Remoto) qualitativamente e tecnologicamente migliori, più affidabili, con prezzi molto vantaggiosi e grosso risparmio di tempo. L’obiettivo di HYDRO HUNTER è di mettere in campo tutte le risorse e le competenze del proprio team, necessarie per rimanere al passo con un servizio all’avanguardia, preciso, serio, affidabile e moderno.
ANALISI ELETTROMAGNETICHE DEL TERRENO – SISTEMA POSEIDON
Il SISTEMA POSEIDON è uno strumento per la ricerca geofisica, per indagare in modo “indiretto” nel sottosuolo, cioè non necessita di scavi o perforazioni, quindi è assolutamente NON INVASIVO. Il SISTEMA POSEIDON potrebbe essere chiamato anche “Cacciatore o Ricercatore Sotterraneo” in quanto è in grado di rilevare tutto ciò che si trova nel sottosuolo, ossia oggetti sepolti o materiali naturali.
In realtà il SISTEMA POSEIDON non rileva gli oggetti bensì le Anomalie Elettromagnetiche (EM) prodotte da tutto ciò che ha una densità e conducibilità diversa da ciò che lo circonda; ad esempio un masso all’interno di un terreno sabbioso, una mineralizzazione all’interno di uno strato roccioso, un oggetto di metallo, opere murarie sepolte, una frana, ma anche una frattura o faglia nei vari strati che compongono il sottosuolo. Nel tempo i nostri rilievi sono sempre più richiesti da professionisti che hanno bisogno di effettuare determinate indagini sul territorio quali: geologi, ingegneri, architetti e archeologi.
Come funziona il SISTEMA POSEIDON e quali sono le dimensioni delle anomalie che può rilevare?
Questo dipende dalle dimensioni della maglia di rilevamento, cioè dalla distanza tra i vari profili. I profili sono delle linee rette che attraversano l’area da indagare con andamento parallelo tra di loro.
Quali profondità si possono raggiungere con il Sistema Poseidon?
La profondità d’indagine dipende da molti fattori: dimensioni, natura dell’oggetto e tipo del terreno sono quelli più importanti, una massa metallica di 30 cm può essere rilevata fino ad una profondità approssimativa di circa 7/10 m mentre una serie di fratturazioni o un bacino idrico (zone a densità inferiore) possono essere rilevati fino a 1000 ml in casi estremamente favorevoli.. Sono in corso di sperimentazione sistemi aggiuntivi che permetteranno di superare questi limiti. Ma se la sonda deve essere trasportata a mano dall’operatore, com’è possibile indagare grandi estensioni, ad esempio allo scopo di ricerca idrica su vasta scala? In questo caso viene utilizzato un S.A.P.R. (drone) radiocomandato con a bordo sensori EM geo referenziati, sviluppati dalla nostra azienda, che tramite una serie di voli programmati a bassa quota, è in grado di rilevare la anomalie su aree fino a 100 ettari per volta, consentendo di indagare successivamente sulle stesse in modo mirato, con i modi sopra descritti.
In questo schema è facile capire che nella scala di colori, il terreno dal colore magenta è il più duro (tipo roccia). Il colore giallo può essere sabbia o argilla e chiaramente il blu scuro denota la presenza di acqua. Lo schema rappresenta in modo molto intuitivo la scala metrica orizzontale, alla distanza di 70 metri dal nostro punto di riferimento iniziale con una profondità di circa 65 metri, troviamo la vena acquifera.
In questo schema si nota la presenza di una sorgente termale, rappresentata dal canale Blu scuro che arriva a livello del suolo. I canali verticali e quello obliquo di dx di colore magenta denotano i canali delle sorgenti chiusi dal calcare.